Infanticidio

Pubblicato da me il 3 luglio 2008

Scrissi l’articolo che riporto di seguito nell’ottobre del 1991, sono trascorsi 17 anni, ma è ancora cronaca:

“RIFLESSIONI
Il due aprile scorso sfogliando il “Corriere della Sera” mi è balzato all’occhio l’articolo pubblicato a pag. 37, della sedicenne ricoverata dai genitori all’ospedale di Sant’Anna di Como in preda a fortissimi dolori addominali. rivelatisi poi spasmi post-parto.
Il ritrovamento della bimba ormai morta nella soffitta di casa. Negli ultimi 6 mesi altri 3 casi analoghi; l’ultimo due settimana fa. Il ritrovamento nel cassonetto dell’immondizia. Apparentemente genitori, insegnanti e amici non si erano accorti di nulla.
Tali notizie suscitano in me stupore e turbamento ma anche amarezza e rabbia, sentimenti contrastanti che mi inducono a riflettere. Ritenevo che certi fatti non potessero più accadere e fossero relegati nella cronaca d’altri tempi, mi sbagliavo!
Mi chiedo cosa ne è stato delle battaglie femminili e della rivoluzione sessuale che hanno investito il nostro paese nell’ultimo trentennio, se una ragazza di 16 anni non sa come evitare una gravidanza indesiderata, ma ancor peggio, sente di non poterne parlare con genitori e amici, o rivolgersi ad un consultorio.
Posso sono intuire il dramma di un’adolescente che affronta “sola” un problema tanto grande perché “la paura” dell’altrui condanna è ancora più grande. L’epilogo è scontato, il parto; l’abbandono non….. sui gradini di una chiesa, ma in un cassonetto, gettato da un’auto in corsa o da una finestra dentro ad una scatola di cartone, è la cronaca degli ultimi 3 mesi.
Forse le grandi battaglie sono stata tutte combattute ma la penetrazione, nel tessuto sociale dei cambiamenti prodotti, è certamente più lenta di quanto invece auspicabile.
Simili eventi coinvolgono tutti, non solo l’universo femminile, e ci dovrebbero indurre a riflettere.”

Già alla fine del ‘700 Pestalozzi si era posto il problema nel suo saggio: “ ‘Legislazione e infanticidio’ dove mette in luce con la sua antinomia della Natura, del piano superiore (come dovrebbe essere il mondo) e del piano inferiore (come il mondo è). La madre non coniugata: natura superiore non può non amare il proprio figlio, ma la natura inferiore giunge al delitto.
Lo stato: che sorge per tutelare il benessere dei cittadini (natura superiore) mettendo al bando la ragazza madre la induce all’infanticidio (natura inferiore). In quanto l’infanticidio nasce dal senso del pudore (che è insito nella natura umana) e il senso del pudore conduce a leggi disumane (poste dalla società).” La questione così come si impone al Pestalozzi lascia emergere un’antinomia che non è solo nella natura individuale, ma si istituisce altresì tra individuo e società.

Ora il problema non è più ‘solo’ della ragazza madre ma si è esteso a molte donne in situazioni di disagio.

Il più recente in cronaca, 2 luglio, lui ce l’ha fatta.
http://www.metropolisweb.it/legginews.asp?idarticolo=9563
http://www.panorama.it/home/articolo/idAA020001377369?template=templateSky

Un mese prima, il 3 giugno, anche lui ce l’ha fatta.
http://news.centrodiascolto.it/view/265951

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