Jonathan Gottschall
L’essere umano è l’animale che racconta storie. Questa è l’originale metafora usata nel libro “L’istinto di narrare” dall’autore Jonathan Gottschall. Le storie fanno vivere a ogni persona migliaia di vite, modellano la struttura sociale. Da bambini ci preparano alla vita adulta. Ma le storie hanno anche un lato oscuro.
Nel libro successivo “Il lato oscuro delle storie” uscito nel 2022 Gottschall prende in esame questo inquietante aspetto: “le storie potrebbero anche essere la causa della nostra distruzione.”
Data la complessità della materia l’autore collega e attinge, in modo trasversale, da diverse discipline. Dalle neuroscienze alla psicologia, dalla scienza alla letteratura offrendo numerosi spunti sui quali riflettere.
In alcuni casi, forse, allarga fin troppo il campo, senza che ci sia la reale possibilità di approfondire un argomento tanto delicato, discusso e controverso come il libero arbitrio.
Consapevole che ognuno di noi, quindi anche lui, deve prendere coscienza e confrontarsi con i propri bias cognitivi, affronta temi spinosi e poco maneggevoli, come ad esempio, quando parla del “Grande Trombone”, ovvero il 45° presidente degli Stati Uniti, senza nominarne mai il nome; oppure quando affronta le problematiche emerse intorno alla ‘Cancel Culture’; oppure ancora il dogmatismo di taluni scienziati e le posizioni intransigenti e tutt’altro che democratiche delle sinistre nelle università e nel giornalismo, ma lo fa con una buona dose di onestà intellettuale che ho molto apprezzato. Dati alla mano, tutti riportati nel libro, le sinistre occupano posizioni di gran lunga maggioritarie tra gli intellettuali, nel giornalismo, nelle università e nella scuola in generale. Indaga la genesi e la persistenza di comportamenti, miti e credenze.
Tra gli argomenti trattati non mancano né il cospirazionismo, né la disinformazione e tutto il corollario di fake e post verità.
Gottschall individua l’epicentro del male proprio nelle teorie cospirazioniste. Scrive infatti: “Al centro di questa teoria cospirativa (si riferisce allo sbarco sulla Luna, che molti negano sia mai avvenuto!) e di tutte le altre grandi falsità, c’è l’origine del male”
Ci sono parecchi passaggi interessanti, ne riporto alcuni:
“Una narrazione è semplicemente un modo particolarmente accattivante di strutturare un’informazione.”
“Le storie modellate sono strumenti che costituiscono senso.”
Mentre, a proposito del trasporto narrativo, scrive: “Il trasporto narrativo è uno stato mentale che produce effetti persuasivi duraturi senza che vi sia un’attenta valutazione e argomentazione. In altre parole, i narratori capaci aggirano per vie traverse i processi cerebrali che filtrano e valutano le affermazioni; possono impiantare informazioni e credenze – spesso molto forti – senza che la persona compia alcuna verifica razionale.”
“Noi invece ascoltiamo le argomentazioni basate sui fatti con le difese in allerta. Siamo critici e sospettosi, specialmente quando queste argomentazioni vanno contro le nostre convinzioni.”
“La narrazione trasparente non ha alcun particolare potere di influenzare il prossimo, ma le narrazioni modellate, sì.”
Gli spunti, gli argomenti e la ricerca sono vasti e interessanti. E’ un libro la cui lettura può essere utile e attraente, non solo per chi modella storie, ma ancor più per chi le storie modellate le legge. Alla sua lente non sfuggono nemmeno la Bibbia e la Storia, quella con la S maiuscola.
Ci sono ben trenta pagine di bibliografia!