Autore: Federico Faggin
Editore: Mondadori
Il libro è il punto di arrivo di un percorso iniziato molti anni prima, a seguito di un’esperienza fuori dall’ordinario vissuta dall’autore, mentre si trovava in vacanza sul lago Tahoe e che lui stesso nel libro così ci racconta: “Nel dicembre del 1990 mentre ero sul lago Tahoe con la mia famiglia durante le vacanze natalizie, mi svegliai verso mezzanotte per bere. Mi versai un bicchiere d’acqua dal frigorifero della cucina, sorseggiando, mi spostai nel soggiorno adiacente per contemplare il lago, ora oscuro e misterioso. Tornato a letto, mentre aspettavo di addormentarmi, sentii improvvisamente un’energia fortissima emergere dal petto: era non solo un’esperienza mai provata prima, ma un fenomeno così straordinario che non avrei mai potuto immaginare. Questa energia viva era amore, ma un amore così intenso e così incredibilmente appagante che superava ogni sentimento e nozione che avevo sulla natura dell’amore. Ancora più incredibile era il fatto che la sorgente di questo amore fossi io. Si manifestava come un ampio fascio di luce bianca e scintillante, viva e benefica, che sgorgava dal mio cuore con una forza incredibile. Poi all’improvviso quella luce esplose, riempì la stanza…”.
Dopo tale esperienza Faggin abbandona la sua zona di comfort: la fisica classica e l’elettronica, per avventurarsi in territori a lui ignoti e sconosciuti: dalla filosofia alla linguistica, dalla poesia alla letteratura, dalle religioni agli antichi testi vedici, fino alle neuroscienze e alla fisica quantistica, per cercare la risposta alla domanda che l’evento sembrava avergli imposto.
Come si forma la coscienza?
Mette in discussione l’idea corrente, ovvero che la coscienza emerga da segnali elettrici o biochimici del cervello. Il concetto chiave, da cui anche il libro prende il titolo, “Irriducibile”, si riferisce ad un modo di concepire la realtà fisica dove l’evoluzione dell’universo parte da enti coscienti, dotati di libero arbitrio che emergono dall’Uno/Tutto. La coscienza è preesistente. Un altro aspetto fondamentale della sua teoria è che il divenire dell’universo, quindi il suo futuro, non è assolutamente predicibile, nemmeno dall’Uno/Tutto.
Egli ipotizza infatti che la coscienza e il libero arbitrio sono proprietà irriducibili della natura. Avvalorando tale ipotesi si deduce che l’attuale visione scientifica della realtà subirebbe un cambiamento radicale; Faggin pensa che la scienza dovrebbe cercare di trovare risposte a tutte le domande fondamentali, non eliminare dalla realtà ciò che non sa spiegare!
Il punto più alto del suo pensiero è certamente l’idea che l’universo è esso stesso consapevole e vivo fin dal principio.
Ciò che Faggin teorizza è rivoluzionario rispetto alle teorie attuali sull’origine e sull’evoluzione dell’universo, ma se ci si riflette, ci si rende conto che ogni cambiamento radicale nella conoscenza umana è avvenuto alcune volte per caso, altre grazie allo spostamento del punto di vista (da Copernico a Einstein, a quel che sta in mezzo, che li precede e li segue) ad un modo nuovo di guardare alle cose che abbiamo da sempre sotto agli occhi.
Il libro è un saggio divulgativo scritto con rigore scientifico, la lettura impegnativa, ma l’autore ha fatto il massimo sforzo per esporre in modo chiaro e comprensibile ogni concetto, fornendo al lettore gli strumenti necessari per la comprensione.