Pubblicato da Elisabetta il 3 ottobre 2009
Alcuni mesi fa ho partecipato ad un interessante seminario intitolato i 7 volti del femminile tenutosi a Milano.
Il seminario ha trattato di alcuni aspetti della psicologia femminile che possono essere interpretati, vissuti e potenziati in modo diverso se considerati ed analizzati riprendedo gli archetipi che troviamo nelle dee greche.
Qui sotto ho cercato di sintetizzare i tratti che più mi hanno colpito e che hanno avuto una risonanza dentro di me.
All’interno di ogni donna sono presenti forze echi dell’antica Grecia e dell’antico sapere e sentire.
Gli archetipi presenti in ogni donna ne determinano la forza, il carattere, il proprio essere.
Ma non tutte le forze all’interno di ogni donna sono propriamente sviluppate e così le esperienze della vita ne potenziano alcune mentre altre restano sopite.
Alcune donne per sentirsi realizzate hanno bisogno del matrimonio, altre inseguono disperatamente l’indipendenza, altre vanno in cerca di nuove esperienze altre invece preferiscono al solitudine e scoprono la spirituralità.
Le dee agiscono all’interno della donna in maniera completamente diversa.
Le dee greche sono immagini di donne vissute nella fantasia umana per oltre tremila anni e rappresentano archetipi in grado di plasmare il corso della loro vita.
Nell’antica Grecia le donne erano consapevoli dell’influenza e del dominio che le dee avevano su di loro e per attivarle recitavano preghiere appropriate.
Le tessitrici avevano come patrona Atena, le adolescenti erano sotto la protezione di Artemide e quelle sposate si rivolgevano ad Era.
Anche la donna di oggi può rivolgere la propria richiesta di appoggio spirituale ad un particolare archetipo per la durata di una certa fase della vita o per sempre.
Ciò che attiva le dee è anche il fare. Ad esempio la pratica della meditazione può gradualmente attivare o rinforzare Estia, la dea attenta al proprio mondo interiore.
Le dee si dividono in vergini e vulnerabili. Le dee vergini (Artemide, Atena e Estia) rappresentano quella parte della donna che l’uomo può non riuscire a possedere mai, che non viene toccata dal bisogno di un uomo o dalla sua approvazione, esiste indipendentemente da lui.
Le dee vulnerabili (Era, Demetra e Persefone) sono quelle orientate al rapporto rispettivamente moglie, madre e figlia. Sono le dee orientate al rapporto, che trovano identità in un rapporto significativo.
Alcuni cenni sulle dee:
La dea Artemide è la dea della caccia e della luna, competitiva e sorella: rappresenta la realizzazione e competenza, indipendenza dagli uomini e dalle loro opinioni e interesse per le donne e per le giovani vitimizzate e impotenti. Le sue istanze rimandano a quelle del femminismo.
La dea Atena è la dea della saggezza e dei mestieri, stratega e “figlia del padre”: rappresenta la donna razionale, governata più dalla testa che dal cuore. La donna riesce a mettere a punto strategie basate sul saper pensare e non si comporta come un uomo ma bensì come Atena.
La dea Estia è la dea del focolare e del tempio, vecchia saggia e zia nubile: Estia è concentrata sul mondo interno. La donna Estia considera le occupazioni domestiche un’attività significativa e non semplicemente ‘ le faccende di casa’. Una sorta di riordino interno.
La dea Era è la dea del matrimonio, donna fedele e moglie. Il desiderio primo è essere moglie. Il dolore per la mancanza di un compagno è un’esperienza dolorosa che la ferisce, come il non avere figli lo è per una donna che desideri più di ogni altra cosa avere un figlio. Ha la capacità di legarsi , di essere leale e fedele.
La Dea Demetra: dea delle messi, nutrice e madre. Questa dea rappresenta l’istinto materno che si realizza nella gravidanza o nel dare agli altri nutrimento fisico, psicologico o spirituale. Un potere che può essere fonte di vita o di depressione se non vissuto pienamente.
La Dea Persefone: fanciulla e regina degli Inferi, donna ricettiva e “bambina della mamma”. Questa donna è passiva: non è predisposta ad agire ma è attivata dagli altri, ha quindi un atteggiamento condiscendente. Persefone fa si che la donna sembri eternamente bambina. Ma è anche donna che può far comunicare il conscio con l’incoscio, che sa capire i sogni suoi e delle altre persone.
Infine la Dea Afrodite: dea dell’amore e della bellezza, donna creativa e amante. Questo archetipo determina il piacere che alcune donne provano per l’amore, la bellezza, la sensualità e la sessualità. Quando in una donna è attiva Afrodite spesso e volentieri si innamora. A seconda delle diverse culture questo attributo può essere considerato un aspetto esaltante o degradante.
Per altre curiosità e approfondimenti vi rimando al sito www.arpha.it dove ho trovato gli estremi per partecipare al seminario.
Libri
Jean S. Bolen
Le dee dentro la donna
Gli dei dentro l’uomo.
Sito corso i 7 volti del femminile
www.arpha.it