Ipertesto di approfondimento per il corso di Realtà Virtuali – Prof. Andrea Brogi
Marziana Monfardini – Comunicazione digitale – Matr. 656333
Titolo della ricerca:
Periodo della ricerca: marzo 2007
Virtualizzare: come far vivere virtualmente i grandi pittori del passato
Premessa: ho iniziato la mia ricerca con la convinzione che ci fossero già molti siti di musei che includessero percorsi virtuali disponibili on-line e ho quindi temporaneamente orientato pensiero, idee e ricerca verso il significato proprio di realtà-virtuale. Procedendo nella ricerca mi sono resa conto che la mia convinzione era errata e ho quindi spostato il punto di vista indirizzandolo in modo più concreto e realistico analizzando l’esistente e pensando a possibili futuri sviluppi.
Nota: poiché la pittura appartiene alle arti figurative che sono generalmente fruibili presso i musei, ho direzionato la maggior parte della ricerca in questo ambito, ma non solo. Ho distinto due diversi orientamenti:
1. virtualizzare : come far vivere virtualmente i grandi del passato.
Siti visitati
http://www.evl.uic.edu/chris/meninas/.
Nb: unico sito trovato
1. virtualizzare: come rendere disponibile e fruibile in rete la grande pittura e comunque l’opera d’arte in generale.
Siti visitati
Musei:
Museo del Prado – Madrid – Spagna : http://museoprado.mcu.es/home.html
National Gallery – Londra – Inghilterra: http://www.nationalgallery.org.uk/
Museo D’Orsay – Parigi – Francia: http://www.musee-orsay.fr/page-non-trouvee.html
Museo Paul-Getty – Malibu – California – USA : http://www.getty.edu/
Museo Hermitage – SanPietroBurgo – Russia: http://www.hermitagemuseum.org/
Museo Uffizi – Firenze – Italia: http://www.polomuseale.firenze.it/uffizi/
Museo del Louvre – Parigi – Francia: http://www.louvre.fr
Musei on line: http://www.museionline.com
Opera della Primaziale Pisana http://www.opapisa.it/
Musei Virtuali:
Musei di Padova – Sala degli Scrovegni http://www.padovanet.it/salamultimediale/
Il museo virtuale di Pisa: http://www2.alfea.it/
Il museo virtuale Europeo: http://www.europeanvirtualmuseum.it/
Musei Virtuali http://www.aracnet.it/Musei%20Virtuali.htm
Ho operato questa distinzione perché sono in realtà due modalità completamente differenti di approcciare il problema:
1. processo : animare i quadri, entrare nei micro/macrocosmi rappresentati nel quadro, stabilire una relazione tra il quadro, la storia e il contesto sociale a cui lo stesso appartiene come è stato fatto con le opere di Diego Velazquez al sito: http://www.evl.uic.edu/chris/meninas/.
2. a – Rendere disponibile on-line le opere e gli ambienti , attraverso una visualizzazione tridimensionale e un percorso spaziale virtuale, come è stato fatto per la Cappella degli Scrovegni di Padova http://www.padovanet.it/salamultimediale/
2. b – Rendere disponibile e fruibile in rete la grande pittura creando dei musei virtuali http://www2.alfea.it/; http://www.europeanvirtualmuseum.it/
Cosa c’è ora in rete:
la maggior parte dei siti-museali sono ancora siti vetrina, dove si possono vedere le fotografie di alcune opere e bacheche informative sugli orari di apertura ed eventi in calendario. Non c’è nulla o quasi di interattivo e ancora meno di virtuale nel senso che al corso è stato dato a questa parola. Ci sono poi alcune cose che colpiscono particolarmente: il sito del Louvre è solo in lingua francese; il sito dell’ Hermitage mette a disposizione pochissimo materiale fotografico; il museo d’Orsay: ha una sala multimediale, però la visita virtuale on-line alla stessa non è disponibile.
I siti dei musei sono ancora organizzati intorno al museo reale.
Altro elemento degno di nota: i siti sono ancora molto localizzati, organizzati e pensati per una ristretta comunità e non pensati per una realtà cosmopolita, globale come è invece la più vasta Società di Internet. Il problema della lingua emerge in modo preponderante e non banale; inoltre paiono più siti commerciali che non luoghi per l’arte e la comunicazione.
Il suono sia esso nella sua manifestazione musicale che vocale è praticamente assente, tutto è ancora affidato alla scrittura e alle immagini fotografiche. Pochi i video e le sequenze filmate.
Guardando ai siti da questa ottica , ci si rende conto che sono stati messi on-line degli iper-libri illustrati, con link ad altri iper-libri illustrati, c’è una grande abbondanza di testi e parti descrittive, completati da fotografie.
Ci si è per ora limitati a portare in Internet la Cultura/Tecnologia che utilizziamo da 500 anni e che è ancora dominante nella trasmissione del sapere: la stampa e il libro come suo prodotto principe. Appare chiaro che siamo figli della stampa per diffondere informazione e sapere, nonostante i quasi 100 anni di cinema ancora pochi suoni e filmati e uso dell’ immagine come strumento comunicativo ma solo rappresentativo. La Virtualità è ancora assente.
Considerando che il web è molto giovane, praticamente un adolescente moltissimo è stato fatto se pensiamo che la maggior parte dei principali musei del mondo è ormai una realtà in internet, ma il più e il meglio sono ancora da fare. Una riflessione mi sorge spontanea: la rete come il Cinema dei f.lli Lumière, un mezzo che dobbiamo imparare ad utilizzare, un nuovo linguaggio ancora tutto da sviluppare.
Uno dei siti più interessanti che va nella nuova direzione è quello della Cappella degli Scrovegni di Padova. Il software 3d è disponibile e scaricabile; ho infatti installato e provato tale software sul mio pc di casa, anche se non rispecchia gli ‘standard’ a cui ci stiamo abituando è intuitivo, usabile e comunque molto interessante dal punto di vista delle grafica 3d, non c’è però un suono, una voce; l’unico senso interessato è ancora una volta solo la vista. Ma la Stanza Virtuale disponibile a Padova prima della Visita reale e il software on-line disponibile a tutti sono interessanti anche da un altro punto di vista, essi infatti consentono di prepararsi prima di visitare la cappella vera e propria, quindi di diminuire l’inquinamento delle opere d’arte da parte degli umani che visitano i musei riducendo il loro tempo di permanenza nel luogo reale e di giungere, come scritto nel sito: alla conclusione gaudiosa, il contatto non virtuale con i dipinti di Giotto. (immagine: Cappella degli Scrovegni
Il futuro, possibili scenari
- Sicuramente tra le esperienze più significative, innovative e interessanti vanno annoverati i nascenti musei virtuali. Pensare un museo virtuale significa organizzare il patrimonio artistico sfruttando appieno gli strumenti tecnologici disponibili (basi di dati, logiche di interrogazione e ricerca, oggetti sensibili etc) invece di mappare questi sul reale esistente, ma indicare il luogo/museo reale dove l’opera è disponibile, una sorta di Wikipedia dello scibile artistico ma disponibile in immagini, filmati 3d, musica, suoni, parlato, già pensando alle interfacce aptiche, questo consentirebbe certamente una migliore fruibilità del materiale disponibile. Mi piace pensare al Museo dei Musei, dove poter scegliere il Museo della Pittura e poi la Pittura di quale periodo e ancora quale artista e vedere tutto quanto esiste e rintracciare quanto si è detto e scritto e poter contestualizzare ogni citazione. Oggi è ancora tutto estremamente frammentato anche se i link fanno miracoli, la vera difficoltà è la ricerca mirata.
- virtualizzare il museo reale che ci consenta, on-line, di entrare nel museo, come se lo stessimo ‘realmente’visitando sul modello della Cappella degli Scrovegni.
Andrebbe innanzitutto chiarito il significato di Virtuale e di Virtualità: spazio virtuale, mezzo virtuale ma non necessariamente finzione, solo un diverso modo di gestire l’informazione.
Posso concludere che oggi c’è certamente un uso scorretto del termine Virtuale, si parla in continuazione di virtuale quando in realtà si dovrebbe parlare di digitale, per ora abbiamo digitalizzato alcune opere d’arte in modo da renderle visibili con determinati sistemi ad un vasto pubblico ma digitale e virtuale non sono sinonimi .